Se da un lato promette di rendere la vita più comoda e semplificata, dall’altro, rischia di inaridire la nostra epoca. Basti pensare al primo personal computer o ai primi telefoni cellulari: una rivoluzione epocale. Ma a quale prezzo? Questa tecnologia è davvero in grado di sostituire le persone? Forse si! Lei capisce ciò che le diciamo, può rispondere in modo giusto alle domande, può assimilare molto velocemente gli input che formuliamo, può persino essere “autonoma”. C’è solo un “piccolo” particolare, che le “macchine” non potranno mai autonomamente “provare”: i sentimenti, l’amore, la coscienza; dunque, il nostro mondo sarà un mondo fatto di tecnologia e benessere apparente in cambio di emozioni e sentimenti? O forse come troppo spesso accade, siamo soltanto celebranti non autorizzati di fatti ed episodi che eleggiamo come governatori, anziché governanti?